Quella di papa Francesco “sarà una convalescenza lunga”, dice il professor Massimo Andreoni. Che sui tanti incontri di questi giorni è un po’ scettico: “Forse si sta esponendo un po’ troppo”
ROMA – “La convalescenza di Papa Francesco, per quello che possiamo vedere, sicuramente sta procedendo molto bene: lo abbiamo visto nuovamente attivo in tutte le attività che il suo importante Uffizio richiede di fare. Certamente sarà una convalescenza lunga, perché la malattia che ha avuto, una polmonite polimicrobica, con una sovrainfezione micotica alla fine, in un quadro polmonare cronico, in cui ci sono bronchiectasie e c’è stato anche un intervento, certamente non aiuta una guarigione rapida. Così come non aiuta neppure l’età del Santo Padre”. Ha risposto così Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (SIMIT) e professore emerito presso l’Università Tor Vergata di Roma, interpellato dalla Dire sulle condizioni di salute di Papa Francesco, oggi a margine di un evento nella Capitale dedicato all’HIV.
“In questa ottica- ha proseguito Andreoni- ci dobbiamo aspettare che servirà ancora un buon numero di settimane prima di rivederlo nel massimo della sua attività e anche nel recupero completo della voce”. Proprio questa mattina, intanto, Papa Francesco ha ricevuto in Vaticano una delegazione di circa 70 persone tra vertici e personale del Policlinico Gemelli di Roma, diventato per 38 giorni la sua residenza durante il ricovero per la polmonite bilaterale. È opportuno che il Santo Padre incontri molte persone? “In questo senso, certamente si sta esponendo forse un po’ troppo alle diverse attività- ha risposto Andreoni alla Dire- in questi giorni lo vediamo spesso in televisione accogliere persone. Ecco, questo effettivamente preoccupa, perché la convalescenza più è tranquilla e meglio è. Però ovviamente comprendiamo che il ruolo svolto dal Santo Padre richieda anche questo ulteriore sacrificio”.
fonte: Agenzia DIRE www.dire.it
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