Cisternino, Nicola Salatino morto nell’esplosione del trullo. Amici e colleghi: «Paziente e solare, grande tifoso del Bari»

La vittima avrebbe compiuto 56 anni due giorni dopo l’incidente. Ancora ricoverata con ustioni sul 50% del corpo la moglie. Proseguono le indagini

di Cesare Bechis

Continua l’inchiesta per omicidio colposo, aperta dal pm Francesco Carluccio della Procura di Brindisi sull’esplosione di un trullo a Cisternino avvenuta la mattina dell’11 agosto in cui ha perso la vita il 55enne ingegnere barese Nicola Salatino. Sui social, intanto, si moltiplicano i messaggi di cordoglio di colleghi e amici della vittima ed emerge sempre più l’affetto che circondava l’ingegnere edile, specializzato in sicurezza e docente in una scuola di formazione, rimasto intrappolato sotto le macerie. Sua moglie, la 53enne Anna Petruzzelli, è ricoverata al Perrino di Brindisi a seguito delle ustioni diffuse sul 50 per cento del corpo causate dalle fiamme sviluppatesi a seguito della deflagrazione dovuta quasi con certezza a una fuga di gas nella cucina del trullo. Il professionista lascia un figlio studente universitario. Le indagini, affidate ai carabinieri di Fasano, accerteranno i fatti e l’origine dell’esplosione che ha fatto crollare il solaio della costruzione.

Il tifo per il Bari e l’affetto dei colleghi

L’ingegner Nicola Salatino, che avrebbe compiuto 56 anni tra un paio di giorni, era apprezzato e benvoluto da tutti, colleghi e allievi della scuola nella quale era docente in materia di sicurezza. Ed era una gran tifoso del Bari, la sua fede calcistica nei colori biancorossi era indiscutibile e, talvolta, fonte di lunghi confronti con amici e colleghi di lavoro. «Ciao Nico Salatino – lo ricorda l’amico Roberto Mascipinto, ex presidente dell’ordine degli ingegneri di Bari, –amico mio di una vita, sempre rispettoso e corretto, un uomo e un collega serio e preparato su cui ho sempre potuto contare. Un tifoso biancorosso vero e appassionato. Avrei tanto da scrivere, ma ancora mi sembra assurdo cosa ti è capitato». La collega Rosanna lo descrive «paziente e amorevole, professionista abile e instancabile, silenzioso e presente. Ciao Nicola caro, mancherai a tutti noi e soprattutto ai tuoi giovani allievi, grazie per quel che hai sempre fratto a scuola per i ragazzi, tu prezioso insegnante e saggio collega».

 

 

fonte: CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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