Il Tar della Puglia ha annullato il provvedimento con il quale il ministero della Difesa aveva disposto la perdita del grado per rimozione per motivi disciplinari di un appuntato dei carabinieri accusato dalla ex compagna di maltrattamenti e minacce e poi assolto. L’uomo era stato accusato di aver maltrattato la compagna e di aver puntato la pistola di ordinanza contro di lei e il suo nuovo compagno e per questo nel 2021 era stato sottoposto agli arresti domiciliari e sospeso dal servizio. All’esito del procedimento penale, nel febbraio 2023, il giudice ha assolto l’appuntato perché il fatto non sussiste.
Annullato il provvedimento
Il Tar della Puglia, nel prendere atto del passaggio in giudicato della sentenza penale, ha ora annullato il provvedimento disciplinare che destituiva il militare (il quale lo aveva impugnato).
Secondo l’avvocato Giorgio Carta, che ha difeso il militare nel giudizio amministrativo assieme alla collega Pamela Mariotti, «la sentenza del Tar, nell’accogliere il ricorso, ha espresso un principio che mi auguro sia da monito per ogni futuro procedimento disciplinare. Infatti, il giudice amministrativo ha affermato che, per il principio della graduazione delle sanzioni, l’amministrazione non può ‘considerare automaticamente giustificata l’estinzione del rapporto di lavoro sulla base delle gravi imputazioni iniziali, che evidenziavano -alla luce delle misure cautelari disposte dagli organi inquirenti- la inidoneità del militare al servizio di polizia. In sede disciplinare, infatti, deve esservi una specifica valutazione dei fatti accadutì».
fonte: quotidianodipuglia.it
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