Pubblichiamo un interessantissimo articolo di Anna Lisa Antonucci tratto dell’Osservatore Romano del 24.02.2021
È giovane Yom Malai, ma ha già quattro figli che deve crescere da sola perché il marito è morto e in Cambogia la situazione non è per niente facile. Il Paese è stato messo in ginocchio dalla pandemia, l’economia è in crisi e la miseria dilaga.
Dal maggio scorso però, grazie alle Nazioni Unite e ai paesi partner, in particolare l’Australia, Yom ha ottenuto un sostegno importante con cui riesce a far fronte ai bisogni alimentari della sua famiglia. Le è stata assegnata una carta elettronica IDPoor, rilasciata dal governo cambogiano che le dà diritto a 176 riels al mese(circa 43 dollari) con cui comprare riso e altri alimenti non deperibili per sfamare i suoi quattro bambini. «Ricevo il denaro da un servizio di trasferimento di fondi», racconta, al sito dell’Onu, la donna che vive nella provincia di Battambang, nel nord-ovest della Cambogia. «Durante la pandemia da covid-19, questa carta è stata indispensabile per la mia famiglia – aggiunge – Inoltre, se dobbiamo andare in ospedale, ci consente di ottenere cure mediche e farmaci gratuitamente».
Il sostegno delle Nazioni Unite al governo cambogiano è arrivato dopo che il programma Onu per lo sviluppo ha stimato che la pandemia avrebbe potuto raddoppiare il tasso di povertà in Cambogia, riducendo alla fame il 17,6% della popolazione.
Dunque il governo di questo paese del sud-est asiatico, con l’aiuto delle Nazioni Unite e dell’Unicef ha messo in atto un programma di protezione sociale per i più poveri e vulnerabili che prevede assistenza finanziaria elettronica per 700 mila persone. Inoltre, con il supporto del governo australiano, la Cambogia ha ottenuto 1700 tablet e software digitali in modo da poter registrare rapidamente le famiglie povere cui assegnare la carta elettronica. Il governo ha così potuto realizzare un programma IDPoor completamente digitale. Yom racconta che nel suo villaggio molte famiglie hanno ricevuto l’ambita carta elettronica. «I funzionari del governo sono venuti – spiega – hanno fatto dei colloqui con i capo famiglia e con le autorità locali per poi iscrivere nel registro elettronico i nomi di chi aveva diritto all’aiuto economico». Ogni famiglia bisognosa riceve di base tra i 20 e i 30 dollari al mese, più le integrazioni calcolate in base al numero dei membri della famiglia e alla loro vulnerabilità, come la presenza di donne incinte, bambini di età inferiore ai due anni, anziani, disabili e persone affette da Hiv. «La mia famiglia – afferma Yom – è stata classificata di livello 1, il più grave, perché sono vedova con quattro figli».
Senza l’IDPoor, dunque, Yom non ce l’avrebbe fatta a sfamare i suoi bambini e neppure a salvaguardarli dal covid. La carta, infatti, dà diritto all’assistenza sanitaria e ai farmaci gratuiti necessari alla famiglia, grazie al sostegno fornito dall’Onu al governo cambogiano nella lotta al covid.
Il paese asiatico dall’inizio della pandemia ha ottenuto dalle Nazioni Unite una vasta gamma di attrezzature mediche salvavita oltre che materiale di comunicazione per sensibilizzare la popolazione sulle misure di prevenzione anti-covid.
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