Irritazione del presidente Usa dopo la strage di ostaggi e le manifestazioni antigovernative in Israele. Alla Casa Bianca vertice con i negoziatori statunitensi e Kamala Harris. Londra sospende momentaneamente l’invio di armi
AGI – Il premier israeliano Benjamin Netanyahu non sta facendo abbastanza per raggiungere un accordo con Hamas per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi. Ne è convinto il presidente americano Joe Biden che a domanda diretta dei giornalisti sull’impegno del leader israeliano nei negoziati ha risposto un secco “no”. Biden ha parlato poco prima di incontrare alla Casa Bianca i negoziatori statunitensi (alla presenza anche della vicepresidente Kamala Harris, candidata a succedergli nella presidenziali di novembre) che lavorano per liberare gli ostaggi nella guerra tra Israele e Hamas, dopo la morte di sei di loro, tra cui un israeliano-americano. Gli Stati Uniti, cosi’ come l’Egitto e il Qatar, anch’essi emersi come mediatori, spingono da mesi per uno scambio di ostaggi per i prigionieri palestinesi e un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.
Biden ha confermato che sono in corso i colloqui per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi. “Siamo nel bel mezzo dei negoziati”, ha detto, quando gli è stato chiesto cosa altro si debba fare per garantire un accordo tra Israele e Hamas. Alla domanda su Netanyahu, Biden ha risposto nuovamente: “Siamo ancora in trattativa, non con lui, ma con i miei colleghi del Qatar e dell’Egitto”.
Le parole del presidente Usa hanno sorpreso non poco l’ufficio del premier israeliano. “E’ sconcertante che il presidente Biden stia facendo pressioni sul primo ministro Netanyahu, che ha accettato la proposta degli Stati Uniti (per un accordo sugli ostaggi) già il 31 maggio e la proposta ponte degli Usa il 16 agosto e non sul leader di Hamas Yahya Sinwar, che continua a rifiutare con veemenza qualsiasi accordo”, ha dichiarato un alto funzionario dell’ufficio del primo ministro, come riporta il Times of Israel. La dichiarazione di Biden, “è particolarmente pericolosa quando viene fatta solo pochi giorni dopo che Hamas ha giustiziato sei ostaggi israeliani, tra cui un cittadino americano”, ha aggiunto il funzionario israeliano, riferendosi all’omicidio di Hersh Goldberg-Polin.
Ma non c’è solo Biden. La Gran Bretagna ha annunciato la sospensione di 30 delle 350 licenze di esportazione di armi verso Israele, citando un “rischio evidente” che potrebbero essere utilizzate in una grave violazione del diritto umanitario internazionale. Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, ha detto al Parlamento che il divieto parziale riguarda prodotti “che potrebbero essere utilizzati nell’attuale conflitto a Gaza” contro Hamas, ma non includerà componenti per i caccia F-35.
Inutile dire che quanto reso noto dalla Gran Bretagna ha amareggiato non poco Tel Aviv. Il ministro degli Esteri Israel Katz ha dichiarato in una nota che Israele è “deluso da una serie di decisioni” prese dal governo britannico, tra cui quella relativa alle esportazioni di armi. Katz ha affermato che la mossa “invia un messaggio molto problematico” ad Hamas e ai suoi sostenitori in Iran. “Sono profondamente scoraggiato nell’apprendere delle sanzioni imposte dal governo del Regno Unito alle licenze di esportazione per l’apparato di difesa israeliano”, ha affermato il ministro della Difesa Yoav Gallant su X.
In serata Netanyahu, mentre davanti alla sua casa di Gerusalemme alcuni manifestanti si sono scontrati con la polizia nel tentativo di sfondare le barriere, ha chiesto perdono alle famiglie di alcuni dei sei ostaggi assassinati da Hamas a Gaza la scorsa settimana. “Ho detto alle famiglie, e lo ripeto qui stasera, vi chiedo perdono perchè non siamo riusciti a riportarli indietro vivi. Eravamo vicini, ma non ci siamo riusciti”, ha detto il primo ministro durante una conferenza stampa a Gerusalemme, “Israele non lascerà che si passi oltre questo massacro. Hamas ne pagherà un prezzo molto alto”. Il premier ha anche aggiunto che i sei ostaggi sono stati “giustiziati” con un colpo “alla nuca” e ha respinto l’idea che Israele debba fare “concessioni” nei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza. “Questi assassini hanno giustiziato sei dei nostri ostaggi, gli hanno sparato alla nuca”, ha detto.
Gli Stati Uniti, in ogni caso, hanno raccomandato a Israele di prendere in considerazione la riduzione delle attività militari per paura che i terroristi possano uccidere altri ostaggi mentre le forze dell’IDF operano nella zona. Secondo Channel 12 fonti di intelligence americane avrebbero rivelato che Hamas ha dato ordine ai rapitori di uccidere gli ostaggi se temono che l’esercito israeliano si stia avvicinando. Netanyahu ha assicurato di essere impegnato a raggiungere un accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi, ma “purtroppo non abbiamo visto una risposta simile da Hamas. Abbiamo accettato la formula presentata dal presidente Biden il 31 maggio – ha detto in conferenza stampa -. Abbiamo accettato la cosiddetta ‘proposta ponte finale’ il 16 agosto. Hamas ha respinto la prima e ha respinto la seconda”.
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