di ROCIOLA Savio
Non serviva di certo arrivare a una domenica piovosa per capire che i problemi che aleggiavano sul Barletta Calcio erano parecchi, ma direttamente dal più altro gradino delle Murge meridionali, la mano del Martina è giunta in terra barlettana per dare un sonoro schiaffo all’intera società dell’ ASD Barletta 1922.
2-5 e tutti a casa? Non proprio, dato che i tifosi non erano presenti, causa squalifica del campo per una giornata (post avvenimenti di Casarano), diversi giornalisti che stanno seguendo il percorso per ottenere il patentino da giornalista pubblicista non sono stati accettati (fatti ampiamente discussi nelle scorse giornate) e il presidente onorario stesso che è rimasto (probabilmente) comodamente sul divano, dato che ieri non era presente neanche lui nel primo impianto cittadino. “Presidente? Ci senti?” il grido che alcuni tifosi hanno alzato all’esterno dello stadio, a conclusione della partita, prima di avere un incontro vis-à-vis, post contestazione, con Giuseppe Camicia. “Tante cose non stano andando. È giusto che ognuno si prenda le proprie responsabilità” ha dichiarato il Direttore Generale della squadra.
Pomeriggio nero e serata ancora peggio… Gli scossoni sono arrivati piano piano. La società ha sottolineato che il Presidente onorario Mario Dimiccoli, “è stato oggetto di un provvedimento daspo amministrativo della durata di 12 mesi per i fatti accaduti in occasione della trasferta di Matino lo scorso 1 ottobre” (incredibile ma vero, cosa che probabilmente non si è mai vista nella storia del calcio italiano, che un presidente sia caduto in eventi a dir poco imbarazzanti). E il secondo lampo è arrivato dalla notizia delle dimissioni del mister Ciro Ginestra.
La domanda ora sorge spontanea… Cosa bisogna aspettarsi? Sicuramente un nuovo allenatore; probabilmente anche molteplici esami di coscienza, dato che da quanto si può vedere al momento, non tutti se li sono ancora fatti tutti; forza di squadra, dato che la compattezza dello spogliatoio non esiste più (ieri si è arrivati a litigare in due per calciare un rigore); e infine unione di una piazza, giustamente sconfortata e adirata, dopo essere stata presa in giro.
Un Barletta calpestato come uno zerbino dalla società stessa, sembra il problema del momento. Bisogna guardarsi indietro oramai, la vetta è lontana, il down è piuttosto vicino. Che dire… Probabilmente, mancano 20 punti alla salvezza, sembra la cosa più chiara, in un mare di polvere che aleggia, creando solo sconforto. Ora sì che il cavaliere, che batte sul petto dei giocatori, presente sullo stemma, deve affrontare una vera e propria Disfida! Salvate il Barletta calcio!
Savio Rociola
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