Oggi, Venerdì 7 Aprile, la città di Barletta, si appresta a vivere due processioni molto particolari, proprio per il legame che la città ha con entrambe.
La prima, la Processione Eucaristica Penitenziale, si snoda dalla Concattedrale alle ore 13:30, mentre la seconda, quella serale, si svolge con partenza dalla Parrocchia Basilica del Santo Sepolcro, a seguito dell’azione liturgica. Quest’ ultima processione, che uscirà alle ore 20:30 dalla Basilica, è una processione cittadina penitenziale durante la quale viene portata la stauroteca del Legno della Croce di Nostro Signore.
La reliquia, composta da una doppia traversa di altezza 28,80cm e di larghezza 14,80cm, è giunta a Barletta nel 1291, portata dall’allora Patriarca Gerosolimitano Randulphus e i suoi canonici, dopo la presa di San Giovanni d’Acri da parte dei Turchi, per fuggire allo scempio della distruzione dei luoghi sacri della Terra Santa, trovando rifugio nella città di Barletta, precisamente nella chiesa del Santo Sepolcro donando alla chiesa barlettana molteplici cimeli che costituiscono il Tesoro del Sepolcro tra cui la Reliquia della Croce, il pezzo più pregiato.
Anche oggi, come ogni anno, dalle ore 19 nella Basilica, alla presenza del canonico don Mauro Dibenedetto, parroco della Basilica, il sig. Sindaco della città di Barletta, dott. Cosimo Damiano Cannito e la Venerabile Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, durante l’azione liturgica, al momento dell’ostensione della Croce, mentre il popolo devoto riunito in preghiera intona “Ecce Lignum Crucis”, rinnoveranno il voto della civica amministrazione sul Santo Legno. Un voto triplice (avvenuto nel 1496-1515-1656) legato a terrificanti eventi che segnarono la Città di Barletta come la peste o il terremoto e poiché fu fortemente voto voluto dai barlettani, venne autenticato dall’allora amministrazione comunale che innalzava il Santo Legno della Croce a Compatrona della Città.
L’atto di affidamento viene rinnovato nel seguente modo: nel momento in cui viene esposta la preziosa reliquia, il parroco della Basilica, seguito da sindaco e priore venerano la Croce a nome dell’intera cittadinanza chiedendo protezione sull’intera popolazione. Il Sindaco durante l’atto di venerazione, metterà in un piatto una moneta, segno che l’amministrazione elargisce un contributo per lo svolgersi del rito e intende ancora legarsi al prezioso frammento della Croce, che cadendo sul piatto fa il tipico tintinnio delle monete, “facendosi sentire” dai presenti, come simbolo di rinnovo del voto fatto dall’amministrazione.
All’ azione liturgica, segue poi la processione, simile a quella dell’Ora nona, accompagnata dal suono delle troccole (chiamate trozzole dai Barlettani), lastre di legno che riproducono attraverso delle giunte metalliche il suono della passione o peggio ancora delle torture che sul Calvario Cristo ha ricevuto, che i ministranti suonano per tutta la durata della processione, mentre le diverse confraternite cittadine con le proprie croci di passione, portate da un confratello incappucciato, con una corona di spine sul capo e scalzo, precedono la stauroteca del Santo Legno della Croce.
Ancora oggi il culto, che si esprime anche attraverso la processione serale del venerdì Santo è curata dalla secolare Arciconfraternita del Santo Legno della Croce, che con fede e devozione, continua a conservare e tramandare questi riti, che sono parte del nostro patrimonio culturale collettivo, ricordandoci il passato, la nostra storia.
Savio Rociola
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