A Barletta il delitto di Claudio Lasala tra la movida. Un testimone: «Tutto è accaduto in pochi minuti: ha inferto la coltellata e poi è fuggito rapidamente»
BARLETTA — Ucciso brutalmente con una sola, terribile, coltellata all’addome. E tutto per una parola di troppo, forse per un apprezzamento su una ragazza, all’esterno di un locale nel centro storico di Barletta. È morto così Claudio Lasala, 24 anni, incensurato che, dopo essersi iscritto al concorso, sognava di indossare la divisa della Guardia di Finanza. I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma non ci sono riusciti: il ragazzo è morto all’alba di ieri nell’ospedale Dimiccoli, dove era stato sottoposto ad un complicato intervento chirurgico.
La lite
Figlio di un artigiano e di una insegnante, Claudio era considerato da tutti il classico bravo ragazzo di buona famiglia. Nessuna macchia nel suo passato. Venerdì era uscito con un gruppo di amici per trascorre la serata nei locali della movida, nel cuore dello struscio notturno barlettano. All’esterno di un bar, però, ha avuto una lite molto accesa con alcune persone, probabilmente a lui sconosciute. Qualche frase fuori luogo, qualche sguardo in cagnesco, poi un brusco contatto fisico con un gruppetto di coetanei. Non c’è stato un pestaggio. Solo un paio del gruppetto si sarebbero scagliati contro Claudio, che al termine della colluttazione si è diretto verso piazza Duomo, alle spalle della cattedrale, e poi verso il Castello.
I filmati
La lite sarebbe state filmata dalle videocamere di sorveglianza di un locale. Dopo qualche minuto la vittima è stata raggiunta da un paio di ragazzi. Uno dei due, l’assassino, ha sferrato un fendente all’addome del 24enne e ha inveito su di lui per poi dileguarsi. Una scena agghiacciante, dinanzi agli occhi increduli di chi si stava trattenendo in zona. «Allucinante — ha riferito uno dei testimoni presenti, ascoltato anche dai carabinieri — si è trattato di un gesto di una ferocia inaudita. La coltellata, le urla, la corsa per fuggire. Tutto è accaduto in pochissimi attimi. Hanno agito come delle bestie». Quando gli operatori del 118 sono giunti sul posto, le condizioni di Claudio erano già gravi, benché il giovane fosse cosciente. I carabinieri hanno già acquisito i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona e ascoltato alcuni testimoni con l’obiettivo di ricostruire la vicenda e risalire all’identità del killer. Le indagini, in questa chiave, procedono speditamente. E ci sarebbe già un sospettato.
Malamovida
In prefettura ieri a Barletta è stato immediatamente convocato il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. «È un episodio gravissimo che ha scosso la città e che richiede maggiore attenzione e presenza delle forze dell’ordine, con una riarticolazione dei servizi per garantire una più incisiva azione di controllo e prevenzione nei cosiddetti luoghi della malamovida», ha detto il prefetto Maurizio Valiante, che ha richiesto alle forze dell’ordine un impegno deciso «perché si deve far sentire forte, penetrante, tangibile la presenza dello Stato sul territorio». L’agguato mortale a Claudio Lasala ha turbato Barletta, rappresentando il culmine di una serie di eventi criminosi che si stanno ripetendo con frequenza nel centro storico. «Sono parroco e vivo ogni sera questo duplice aspetto, la bellezza dei ragazzi che si incontrano e il difetto di una vita che non ha più regole» ha commentato don Francesco Fruscio, arciprete della Cattedrale, nei cui paraggi si è verificato il fatto di sangue. «Il mio appello ai giovani ma anche alle famiglie è di riconsiderare che la nostra vita è fatta di regole e che la mancanza di regole può farci piangere giovani vite» ha aggiunto don Francesco Fruscio. Pregando per il papà e la mamma che ieri sera, distrutti dalla morte del figlio, non avevano ancora nessuna voglia di parlare.
fonte: Corriere.it
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