L’arte in campo, alleata della prevenzione. Per ammirare un orizzonte di bellezza anche da una stanza di degenza. Tra le tante pagine che sanno di vita nell’Istituto Tumori di Bari, quella scritta al convegno dal titolo “Ormonoterapia e dislipidemie nel carcinoma mammario: esperienza di una Breast Unit” che si è tenuta nella sala conferenze dell’Oncologico. Un’occasione per tenere insieme le perle della scienza e della cultura.
“Parlare di arte è uno dei modi per rompere l’isolamento che spesso vivono gli ammalati di cancro e per dar loro coraggio anche attraverso i colori e l’estro degli artisti”, ha dichiarato la prof.ssa Clara Gelao, Direttrice della Pinacoteca Metropolitana di Bari, impegnata a illustrare al pubblico una serie di dipinti che ritraggono figure femminili, presenti nelle collezioni della galleria barese e risalenti all’800 e al 900.
L’incontro ha avuto il focus sull’importanza della prevenzione, prima ancora della cura della malattia. Del resto, è possibile intervenire ben prima che la mano ignota del cancro provi a scippare benessere e serenità, grazie all’identificazione e alla prevenzione dell’insorgenza dei fattori di rischio. «Il tumore al seno è la più frequente malattia oncologica nella donna con conseguenze sul piano individuale, familiare e sociale, colpendo talora anche in giovane età – non lo nascondono i responsabili scientifici del meeting, il dottor Vito Lorusso, Direttore dell’Unità di Oncologia Medica e la dottoressa Agnese Maria Fioretti, cardiologo dell’IRCSS barese- E allora come affrontarla? La prevenzione è prioritaria nella lotta alla malattia; vi sono inoltre terapie che possono salvare la vita delle pazienti come la chirurgia senologica, la chemioterapia, le terapie biologiche e la radioterapia».
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