La lotta alla mafia foggiana è una priorità assoluta.
Lo hanno detto gli inquirenti della Dda di Bari presentando ieri a Bari in procura, in un incontro con i giornalisti i risultati di due diverse operazioni antimafia che nelle scorse settimane hanno portato al fermo di sei presunti componenti ‘di spicco della criminalità viestana affiliati a due gruppi opposti e in guerra tra loro.
Dal 2015 ad oggi a Vieste, ci sono stati 14 delitti di sangue e “queste carcerazioni – ha detto il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe – hanno probabilmente impedito altri omicidi”.
Gli inquirenti hanno sottolineato come “la concorrenza spietata tra i due gruppi per il controllo del territorio, con pizzo imposto sugli imprenditori e lotte per la gestione dello spaccio” sia cominciata dopo l’omicidio di Angelo Notarangelo, dando vita ad “una lunga scia di sangue con 14 delitti di sangue, sei omicidi, otto tentati omicidi e una lupara bianca”.
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