Nyt: “Netanyahu ha annullato ritorsione immediata su richiesta di Biden”. La Casa Bianca: “Non c’è nessuna ragione perché ci sia un’escalation, Israele ha dimostrato capacità di difesa e di non essere solo”. Domani scuole ancora chiuse in Israele. Rischia la vita la bimba di 7 anni colpita nell’attacco di ieri
“Di fronte alla minaccia dell’Iran, costruiremo una coalizione regionale e esigeremo un prezzo dall’Iran nel mondo e nel momento opportuno. E soprattutto, di fronte al desiderio dei nostri nemici di farci del male, noi ci uniremo e diventeremo più forti”. Lo ha detto il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz, con parole che suggeriscono che non appoggia un’immediata risposta contro Tehran, e ricordando “che non abbiamo ancora completato i nostri obiettivi, principalmente il ritorno degli ostaggi e la rimozione della minaccia da sud e da nord”.
“L’Iran è un problema globale, una sfida regionale e anche un pericolo per Israele e ieri il mondo è stato chiaramente unito con Israele di fronte a questo pericolo. Israele è contro l’Iran, il mondo è contro l’Iran e questo è il risultato, questo successo strategico che dobbiamo usare in favore della sicurezza di Israele” ha aggiunto Gantz in una dichiarazione, ripresa da Times of Israel, sottolineando che “non è finita”.
“Il sistema di alleanza strategica e cooperazione regionale che abbiamo costruito e che ha passato un test significativo ora deve essere rafforzato – ha concluso – Israele ha provato ieri che un’ancora di potere militare e tecnologico ed un’ancora di sicurezza in Medio Oriente”.
“Nuove sanzioni all’Iran dopo aggressione”
Il ministero degli Esteri israeliano ha chiesto che vengano imposte nuove sanzioni nei confronti dell’Iran dopo l’attacco di ieri contro Israele. ”L’Iran deve pagare per la sua aggressione”, si legge in una nota del ministero. ”Il prezzo iniziale”, prosegue, deve essere il riconoscimento dei Guardiani della Rivoluzione iraniana, i Pasdaran, come una organizzazione terroristica. Le nuove sanzioni, aggiunge, devono colpire il programma missilistico balistico di Teheran.
“La scorsa notte l’Iran ha lanciato un attacco su larga scala e senza precedenti, con centinaia di droni, missili da crociera e missili balistici, contro lo Stato di Israele”, afferma il ministero degli Esteri. ”Questo attacco dimostra ciò che Israele afferma da anni: l’Iran è il maggiore responsabile degli attacchi terroristici nella regione ed è anche la più grande minaccia alla stabilità regionale e all’ordine mondiale”, prosegue la nota. Inoltre, ”proprio come qualsiasi altro paese, Israele ha il diritto di difendersi di fronte al massiccio attacco dell’Iran. Israele si è difeso con successo dall’aggressione iraniana e continuerà a farlo in futuro”, si legge.
Pasdaran: “Attaccheremo Israele ovunque ci colpirà”
Si è aperto “un nuovo capitolo nel confronto” tra Iran e Israele. Ovvero, l’Iran “da ora in poi attaccherà qualsiasi luogo che verrà utilizzato da Israele per attaccare i nostri interessi“, ha dichiarato il comandante dei Pasdaran, i Pasdaran, Hossein Salami. “Abbiamo stabilito un nuovo paradigma con Israele”, afferma.
Lo stop di Biden
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annullato un attacco di ritorsione immediato a quello subito dall’Iran nella notte dopo essere stato dissuaso dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, scrive il New York Times, sottolineando che diversi membri del gabinetto di guerra avevano chiesto a Netanyahu di rispondere subito. Ma la mancanza di gravi danni in Israele e il colloquio tra Biden e Netanyahu hanno fatto sì che la rappresaglia non avesse luogo nell’immediato.
Casa Bianca: nessuna ragione per un’escalation
Per la Casa Bianca comunque non c’è il rischio di una escalation. “Non credo che ci sia nessuna ragione perché sia così”, ha affermato il portavoce del Consiglio per la Sicurezza Nazionale della Casa Bianca John Kirby a chi glielo domandava. “Il presidente Biden non crede che ci si debba muovere assolutamente in questa direzione – ha spiegato Kirby – il presidente è stato chiaro, non vogliamo vedere che questo porti ad un’escalation”. Kirby ha comunque riconosciuto che riguardo alla possibilità di un ampliamento del conflitto con l’Iran “le prossime ore e giorni ci diranno molto”.
“Netanyahu sa bene che Biden non cerca un conflitto con Iran”
“Direi che il primo ministro Netanyahu sa bene che il presidente Biden non cerca un conflitto con l’Iran, che il presidente non vuole che le tensioni salgano ulteriormente e che il presidente sta facendo di tutto, e lo sta facendo dal 7 ottobre, per evitare che questa divenga una guerra regionale più ampia”, ha chiarito poi Kirby in un’intervista, con Fox News. Il portavoce della Casa Bianca, di fronte alla domanda esplicita se l’amministrazione Biden stia consigliando ai vertici israeliani di evitare una ritorsione, Kirby ha però poi risposto: “Credo che dipenderà dagli israeliani decidere quale sarà il prossimo passo“.
Le congratulazioni Usa
“Il Presidente voleva congratularsi con il premier Netanyahu per un incredibile risultato militare, il primo ministro era molto grato per il supporto che il presidente ha offerto e dimostrato in sostegno di Israele”, ha detto Kirby alla Cnn che gli chiedeva se veramente Biden abbia detto a Netanyahu che gli Usa non erano disposti a sostenere una risposta israeliana all’attacco di Tehran.
Kirby non ha confermato, o negato, questa ricostruzione, ma ha ribadito che l’amministrazione Biden “non crede” che dopo l’attacco dell’Iran a Israele un allargamento del conflitto sia inevitabile “né crede che debba essere”. “Quasi tutto quello che ha fatto il presidente dall’inizio, sin dal 7 ottobre, è stato favorire la de-escalation, cercare di limitare le opportunità di una più ampia guerra regionale”, ha aggiunto.
Riguardo al colloquio con Netanyahu, Kirby ha sottolineato che “il Presidente ha messo in chiaro che l’autodifesa di Israele è qualcosa che prendiamo seriamente e continueremo a prendere seriamente”.
“Israele ha dimostrato superiorità militare”
“Quello che Israele ha dimostrato la notte scorsa è stata un’incredibile capacità di difendersi, la sua superiorità militare”, ha sottolineato Kirby a Nbcnews, ricordando che la stragrande maggioranza di droni e missili sono stati intercettati e “i danni sono stati straordinariamente leggeri“.
“Israele ha anche dimostrato che non è sola, che ha amici” ha aggiunto, facendo riferimento agli Usa ed altri Paesi alleati che hanno partecipato all’azione di intercettazione e distruzione dei missili e droni lanciati da Teheran.
Abbattuti dagli Usa 70 droni
Gli Stati Uniti hanno abbattuto 70 droni lanciati dall’Iran contro Israele, hanno infatti reso noto fonti Usa all’Abcnews, precisando che uno dei cacciatorpedinieri dispiegati nel Mediterraneo orientale ha abbattuto anche un numero non determinato di missili balistici iraniani, secondo una fonte almeno tre. Secondo gli israeliani, Teheran ha sparato 170 droni, più di 30 missili da crociera e di 120 missili balistici.
Iran: “Usa informati che sarebbe stato attacco limitato”
Prima di lanciare missili e droni contro Israele, l’Iran ha informato gli Stati Uniti per spiegare che il suo attacco sarebbe stato “limitato” e per legittima difesa. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian incontrando gli ambasciatori stranieri a Tehrran. La risposta militare iraniana, ha spiegato il ministro, è stata condotta con calcoli precisi utilizzando droni e missili guidati contro una base militare.
“Il nostro obiettivo è la legittima difesa – ha proseguito Amirabdollahian – Vogliamo solo punire il regime israeliano e non abbiamo cercato di attaccare la popolazione”. Il capo della diplomazia iraniana ha poi voluto ”ringraziare i paesi della regione per aver ricevuto il nostro messaggio. Siamo sempre impegnati per la sicurezza dei nostri fratelli”.
Scuole chiuse domani in Israele, restrizioni restano in vigore
Intanto resteranno chiuse domani le scuole in Israele a causa della minaccia attiva alla sicurezza rappresentata dall’Iran. Lo ha annunciato il Comando del Fronte Interno, spiegando che le restrizioni resteranno in vigore fino alle 23 di domani. Sospese, quindi, le attività educative a livello nazionale e vitati gli assembramenti con più di mille persone.
“A seguito di una valutazione della situazione, le linee guida difensive del Comando del Fronte Interno rimangono invariate e in vigore”, affermano i militari.
In pericolo di vita la bambina ferita nell’attacco dell’Iran
E’ ”in pericolo di vita” Amina al-Hassouni, la bambina beduina di sette anni rimasta gravemente ferita alla testa nell’attacco sferrato ieri sera dall’Iran contro Israele, ha dichiarato Dan Schwartzfox, vicedirettore del Soroka Medical Center dove la bambina è ricoverata in terapia intensiva. ”Le condizioni della bambina di sette anni evacuata ieri sera sono peggiorate e rimangono critiche e instabili”, ha confermato Yasmin Amos portavoce del Soroka Medical Center di Beer Sheva.
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