Ad accogliere il capo dello Stato il presidente dell’ Anpi, Gianfranco Pagliarulo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro
di Cinzia Semeraro
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato al teatro Piccinni di Bari dove sono iniziate le celebrazioni per l’ottantesimo anniversario del primo Congresso dei Comitati di liberazione nazionale, che si svolse proprio nel teatro del capoluogo pugliese il 28 e il 29 gennaio del 1944. Ad accogliere il capo dello Stato il presidente dell’ Anpi, Gianfranco Pagliarulo, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e il sindaco di Bari Antonio Decaro, ai quali sono affidati i saluti istituzionali.
Presenti anche numerose autorità civili e militari, esponenti della politica locale e rappresentanti pugliesi del governo, i sindaci della Città metropolitana e una delegazione di studenti liceali. Nel palco reale ci sono alcuni parenti di personalità che hanno avuto un ruolo nella Resistenza e nel Congresso, fra i quali quelli di Tommaso Fiore.
Il programma della giornata
Il presidente della Repubblica visiterà la sala di rappresentanza del foyer del Piccinni che oggi viene intitolata al giornalista Oronzo Valentini, già direttore della Gazzetta del Mezzogiorno e redattore degli atti del Congresso, alla presenza dei figli Giovanni e Antonello. Nell’occasione al capo dello Stato sarà donata una copia originale della Gazzetta del Mezzogiorno risalente alle giornate del Congresso.
Alle 10 la giornalista Annamaria Minunno leggerà alcuni passaggi delle cronache del Congresso del 1944 di Alba De Céspedes, scrittrice e partigiana. Subito dopo sarà la volta dei saluti istituzionali e, a seguire, ci sarà la lectio magistralis del professor Luciano Canfora dal titolo «Dall’armistizio al Congresso di Bari». Successivamente sarà presentato a Mattarella il progetto visivo del maestro Giuseppe Caccavale «La libertà italiana nella libertà del mondo».
Decaro: «È un orgoglio ricordare quello che è accaduto 80 anni fa»
«La presenza del presidente Mattarella testimonia un legame con la nostra terra e con i valori della nostra Carta costituzionale – ha detto il sindaco di Bari, Antonio Decaro – per noi oggi è un orgoglio ricordare quello che è accaduto 80 anni fa all’interno del teatro Piccinni. Il primo Congresso dei Comitati nazionali di liberazione dove sono state poste le basi della nostra Costituzione». Decaro ha ricordato che «qui straordinari personaggi come Benedetto Croce, Michele Cifanelli, Tommaso Fiore hanno parlato di libertà, di democrazia e di coraggio. Lo stesso coraggio che ha caratterizzato l’azione degli abitanti della città vecchia in quegli anni: seguendo il generale Bellomo difesero la città vecchia e il porto dall’attacco nazista. È importante ricordare la passione che ha animato la città in quegli anni – ha concluso il sindaco – e gli atti di resistenza che ci sono stati e che ci hanno permesso di ottenere, anche se in maniera tardiva, una medaglia d’oro al valore».
Emiliano: «Manteniamo vivo il senso di liberazione dal fascismo»
«Noi non dimentichiamo i misfatti, le vergogne e la catastrofe in cui il fascismo trascinò l’Italia. Quel senso di liberazione, quell’affrancamento dal fascismo e dalla guerra richiede oggi, da parte nostra, azioni coerenti che continuino a mantenerlo in salute giorno dopo giorno». È un passaggio dell’intervento del governatore pugliese Michele Emiliano che rivolgendosi al Capo dello Stato ha aggiunto: «signor Presidente, lei più volte ci ha ricordato che la memoria non è materia inerte, non è la retorica marmorea di una lapide, men che meno una ricorrenza, ma è un atto del vivere. È materia viva, è il lievito delle nostre giornate. Una memoria che non sempre è conforto, ma a volte è un pungolo a reagire, a impegnarsi, a costruire con fatica un futuro migliore del presente».
«Ricordiamo oggi un evento accaduto 80 anni fa – ha continuato Emiliano – nella consapevolezza, quindi, di coltivare una memoria capace di creare una nuova forza rigeneratrice; una memoria che si fa impegno comune per costruire un nuovo paradigma dell’umano. Continueremo, ostinatamente, a costruire giorno per giorno la nostra liberazione. Come fecero i partigiani, noi guardiamo avanti nella certezza che da qualsiasi oscurità insieme usciremo liberi».
fonte: Corriere del Mezzogiorno
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